Uni.Riz.
Come funziona il processo telematico

Come funziona il processo telematico

Il processo telematico rappresenta una delle più significative innovazioni in ambito legale

10/05/2023

Il Processo Civile Telematico (PCT) è un sistema informatico che consente di gestire in via telematica i procedimenti giudiziari civili davanti ai tribunali italiani. Introdotto in Italia nel 2010, rappresenta un importante passo verso la digitalizzazione della giustizia. Il sistema è stato sviluppato per semplificare e velocizzare le attività giudiziarie, eliminando la necessità di presentarsi fisicamente in tribunale per depositare atti e documenti.

PCT prevede la presentazione telematica degli atti processuali, la notifica telematica delle comunicazioni tra le parti e il tribunale, nonché la consultazione telematica degli atti e dei documenti del processo. Inoltre, il sistema consente di effettuare il pagamento delle spese di giustizia tramite internet. Per utilizzare il processo civile telematico (PCT) è necessario dotarsi di una firma digitale, che garantisce l'autenticità e l'integrità degli atti processuali trasmessi telematicamente.

Inoltre è possibile utilizzare un servizio di posta elettronica certificata per comunicare con il tribunale. Il PCT ha consentito di ridurre i tempi e i costi del processo civile, semplificando la gestione delle pratiche giudiziarie e migliorando l'accesso alla giustizia per i cittadini. Tuttavia, come ogni sistema informatico, presenta anche alcune criticità e sfide da affrontare. Per esempio, la necessità di garantire la sicurezza dei dati e la formazione del personale giudiziario all'utilizzo delle nuove tecnologie.

Quali sono le funzionalità del processo civile telematico

Il processo civile telematico è stato introdotto per semplificare le attività solitamente svolte in formato cartaceo e per consentire il deposito telematico degli atti. Attualmente coinvolge diverse attività, tra cui il contenzioso civile, la volontaria giurisdizione, il processo del lavoro, le esecuzioni mobiliari, le esecuzioni immobiliari e le procedure concorsuali.

Tra le attività del PCT, si trovano la consultazione del fascicolo processuale on-line, le attività di comunicazione telematica con gli uffici giudiziari e il pagamento telematico del contributo unificato. In questo modo, il processo civile telematico offre numerosi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza, una riduzione dei costi e una semplificazione delle attività svolte.

Breve cronostoria del Processo Civile Telematico

Il processo civile telematico (PCT) è un sistema che permette di gestire in modo completamente digitale le attività svolte nel processo civile, dal deposito degli atti alla notifica delle decisioni, eliminando la necessità di scambi cartacei.

La sua introduzione normativa è stata stabilita dalla Legge 15 Marzo 1997, n. 59, all'articolo 15, punto 2, che ha stabilito che gli atti, i dati e i documenti formati dalla pubblica amministrazione e dai privati con strumenti informatici o telematici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge. Il PCT è stato successivamente disciplinato dal Regolamento recante disciplina sull’uso degli strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti contenuto nel Decreto del Presidente della Repubblica 13 Febbraio 2001, n. 123.

La sperimentazione del PCT è stata effettuata nel 2006 dopo due slittamenti, mentre nel 2007 è stato attivato ufficialmente nel Tribunale di Milano, per poi essere esteso ad altri tribunali italiani come quelli di Napoli, Padova, Catania, Bari, Bologna, Genova e Lamezia Terme entro la fine del 2008. Dal 2009 in poi, il PCT si è esteso a tutta la Lombardia, a Torino e ad alcune città del Veneto. Successivamente, il Decreto Legge 18 Ottobre 2012, n. 179 ha reso obbligatorio il deposito telematico per alcune tipologie di atti in tutto il territorio nazionale, rendendo il PCT pienamente attivo in tutto il Paese.

Come funziona il processo telematico

Al fine di supportare i Consigli dell'Ordine degli Avvocati nell'implementazione del PCT, la FIIF (Fondazione per l’Informatica e l’Innovazione Forense) ha trasmesso una serie di indicazioni in costante aggiornamento. A livello operativo, il PCT deve prevedere la designazione di un Referente per l'informatica, possibilmente componente del Consiglio o in alternativa che venga affiancato in sinergia da un Consigliere referente. Inoltre, deve essere costituita una Commissione Informatica, composta da un gruppo di avvocati di numero non inferiore a tre guidati dal Referente.

Si consiglia di avere un componente ogni 200 iscritti per i COA con un numero di iscritti inferiore a 1000 e uno ogni 600/800 per i COA con un numero di iscritti maggiore di 1000. La Commissione Informatica, in collaborazione con il COA, ha il compito di stabilire una modalità informativa per aggiornare gli iscritti in merito alle novità e alle problematiche nel campo del processo telematico, nonché di metterli al corrente delle decisioni prese dalla Commissione stessa.

Si suggerisce di utilizzare il sito web dell'Ordine a tal fine. Inoltre, la Commissione Informatica deve fornire una linea guida in merito alla creazione di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), di un dispositivo di firma digitale e di un programma che consenta la redazione della busta telematica.

Cosa fa la Commissione Informatica

Le scelte riguardanti tali strumenti possono consistere, ad esempio, nella libera scelta del fornitore direttamente da parte del singolo avvocato oppure nella stipulazione di convenzioni. Infine, la Commissione Informatica deve organizzare e pianificare un corso di formazione per gli avvocati iscritti, al fine di sensibilizzarli all'utilizzo del mezzo informatico e rendere la sua fruizione perfettamente efficace, nonché prevedere una modalità di assistenza diretta agli iscritti.

Il Referente, dopo aver costituito la Commissione Informatica, avrà come compito principale quello di richiedere alla Presidenza del Tribunale di convocare un tavolo di confronto al fine di attuare il Processo Telematico mediante la costituzione di un Gruppo di Lavoro. Il Gruppo di Lavoro, composto da una parte dei membri della Commissione Informatica, dal magistrato referente per l'informatica, dai rappresentanti della cancelleria civile, delle esecuzioni e dei fallimenti, dai referenti dei Coordinamenti Interdistrettuali Sistemi Informativi Automatizzati (CISIA) e dai rappresentanti dei dottori commercialisti e dei CTU, ha l'obiettivo di sensibilizzare l'utilizzo del mezzo informatico.

(immagini: Freepik) 

Condividi questo articolo su: