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Ferie negate dal datore di lavoro: cosa dice la legge

Ferie negate dal datore di lavoro: cosa dice la legge

In alcuni casi il datore di lavoro può negare le ferie. Ecco quando può succedere

14/07/2025

Può capitare, anche se raramente, che il datore di lavoro respinga la richiesta di ferie di un dipendente. In Italia, però, le ferie rappresentano un diritto inalienabile garantito dalla legge, e un rifiuto ingiustificato potrebbe configurare un illecito. La normativa nazionale e la giurisprudenza, in particolare la Corte di Cassazione, sono chiare: le ferie non possono essere sostituite con un pagamento economico, salvo casi eccezionali in cui la legge lo consente.

Ferie e reintegro dopo il licenziamento

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che chi viene licenziato ingiustamente e successivamente reintegrato ha diritto a maturare le ferie anche durante il periodo di allontanamento dal lavoro. Se non è possibile usufruirne, il lavoratore ha diritto a ricevere un compenso equivalente. Questo principio si estende anche in caso di pensionamento o cessazione definitiva del rapporto di lavoro, così come quando la malattia impedisce di sfruttare le ferie maturate. In assenza di pagamento, il lavoratore può far valere i propri diritti in tribunale entro dieci anni, altrimenti la possibilità decade. 

Chi stabilisce le ferie

Il potere di organizzare e concedere le ferie spetta esclusivamente al datore di lavoro, che deve tenere conto delle esigenze aziendali e di produzione. Le ferie possono essere stabilite unilateralmente dall’azienda (ad esempio durante chiusure collettive) oppure richieste dal dipendente, che però deve attendere l'approvazione formale. Il rifiuto è legittimo solo se motivato da ragioni organizzative o produttive concrete; in alternativa, il datore può proporre un periodo diverso. È importante ricordare che, se il lavoratore presenta la domanda in modo scorretto o fuori tempo massimo, il datore di lavoro può respingerla senza ulteriori spiegazioni. Ogni lavoratore ha diritto a quattro settimane di ferie annue: due devono essere concesse in modo consecutivo, mentre le restanti possono essere distribuite entro 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione. Le ferie non possono essere cedute o convertite in denaro, salvo specifiche eccezioni previste dalla legge: eventuali accordi contrari sono puniti con sanzioni amministrative. 

Malattia durante le ferie

Quando la malattia si manifesta prima o durante le ferie, la normativa consente di sospendere il periodo di riposo. Tuttavia, il lavoratore deve informare tempestivamente il datore di lavoro e presentare un certificato medico che attesti un’infermità tale da impedire la fruizione effettiva delle ferie. Questo aspetto è stato oggetto di attenzione particolare, soprattutto nei casi legati al Covid-19, un tema che ha sollevato questioni giuridiche ed etiche complesse.

Cosa fare se le ferie vengono negate

Se il datore di lavoro si oppone illegittimamente alla concessione delle ferie, il lavoratore può segnalare la violazione all’Ispettorato del Lavoro (ex Direzione Territoriale del Lavoro). L’ente verificherà la situazione e, se riscontra un abuso, può applicare una sanzione che va da 130 a 780 euro in base alla gravità del caso. Tuttavia, non si tratta di un procedimento automatico: l’Ispettorato valuterà attentamente le motivazioni addotte dall’azienda. Un caso particolare si verifica quando le ferie già approvate vengono revocate per esigenze aziendali: il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese eventualmente sostenute per la prenotazione della vacanza. Se invece viene richiamato mentre è già in ferie, il datore dovrà rimborsare non solo i costi sostenuti, ma anche il danno relativo al mancato godimento del periodo di riposo.

(fonte articolo: Altalex) 

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